Mercoledì 10 ottobre 2023
04:26 pm

BiMOR PRENDE IL VOLO!

Hello hellooooooooooooooooooo!
Big news dal mio mese preferito dell’anno :))

Siamo già quasi alla metà di ottobre ma io sto ancora finendo di processare settembre. Come avevo anticipato nel diary di agosto, a inizio mese abbiamo partecipato a Who’s next, la nostra prima fiera internazionale.

È stata un’esperienza elettrizzante, dal momento della partenza a quello del ritorno, ogni secondo è stato una scoperta verso territori per noi inesplorati.

Ma andiamo per gradi. Io e mia sorella, la mia partner in crime per questa avventura, siamo partite la sera di giovedì 31 agosto e, arrivate a Parigi, siamo state ospitate da una cara amica con la quale abbiamo trascorso una serata stupenda tra chiacchiere e vino. Il giorno successivo, dopo un breve giro a Champs-Élysées e Galeries Lafayette, ci siamo recate a Porte de Versailles, il luogo in cui si è tenuta la fiera, dove abbiamo iniziato ad allestire il nostro stand.

E’ stato bellissimo vedere espositori come noi passare la giornata a fare tentativi su come impostare la disposizione dei loro prodotti e delle loro collezioni, guardarci attorno e realizzare di essere circondate da gente indaffarata nella realizzazione dell’allestimento perfetto. Dopo aver trovato il nostro, siamo tornate in albergo per riposare un po’, fare una doccia e andare a cena con nostro padre che nel frattempo era atterrato a Parigi per essere con noi il primo giorno della fiera.

Non voglio essere troppo prolissa quindi eviterò di raccontare ogni giornata nei dettagli, anche perché l’ho già ampiamente fatto sul mio profilo Tik Tok @bimordiary. Perciò mi limiterò ad elencare i 5 punti più salienti di questa incredibile esperienza:

1. Lisbona, Madrid, Parigi e Amburgo sono le prime città in europa in cui BiMOR sbarcherà a partire dalla fine di questo mese :)))))) Nello specifico, c’è un negozio di cui vado veramente orgogliosa: Loja Das Meias. Il primo ordine che abbiamo scritto nonché la catena di negozi più bella all’interno della quale siamo riuscite ad entrare.

2. Abbiamo ricevuto una marea di feedback positivi; una cosa che dovete sapere infatti è che a questi eventi non partecipano solo buyer, ma anche stylist, stockisti, giornalisti, agenti… chi più ne ha più ne metta. Molti di loro si sono fermati al nostro stand, hanno apprezzato la nostra collezione e ci hanno lasciato il loro contatto per eventuali collaborazioni future.

3. Due riviste del settore hanno realizzato degli shooting presso la fiera durante i giorni dell’esposizione ed entrambi hanno selezionato due delle nostre borse della nuova linea playfinity che compariranno sulle prossime edizioni delle loro testate. Seguiteci per scoprire gli editorials ;)

4. Tra le altre cose, fare amicizia e creare nuove relazioni con i nostri colleghi è stato stupendo. La penultima sera abbiamo scoperto che alla fine di ogni giornata si teneva un party riservato a buyer e agli espositori nell’hangar della fiera che consisteva in open bar e musica fino alle 2 del mattino. Scoperta caduta a pennello perché a mezzanotte era il mio compleanno… quindi vi lascio immaginare la nostra notte da leoni ;)

5. La più grande lezione appresa da questa esperienza è che d’ora in avanti le collezioni da presentare a eventi b2b come questo dovranno essere composte da meno modelli (quelli best seller e più rappresentativi della nostra identità) sviluppati in tantissime varianti colore. Ho capito che per distinguerci è necessario essere assolutamente più chiari. Noi sempre di più saremo il brand della “borsa intrecciata” (curly bag) o delle “toy bags” (la nuova linea che non vedo l’ora di lanciare in comunicazione.

Per concludere: questo è solo l’inizio.

Io sono una ragazza dai grandi entusiasmi ma sono consapevole del fatto che ciò che abbiamo ottenuto e vissuto non è niente comparato a ciò che potremmo vivere e ottenere se continueremo a lavorare con impegno e dedizione mettendo a punto una strategia sempre più definita.

C’è ancora una piccola GRAAAAANDE incognita rimasta in sospeso da Parigi, ma ho imparato che, finché non si concretizza, è meglio non parlarne :')
Per il momento questo è più che abbastanza, ora è il momento di mettersi a lavorare e portare avanti ciò che abbiamo seminato.